Ho chiesto alla mia amica Francesca di raccontarmi la sua esperienza in Australia, un viaggio in cerca di nuove opportunità e che le ha cambiato la vita…..
Seduta sull’aereo, acceleratore, e già ho percepito che comunque sarebbe andata, la mia vita sarebbe in qualche modo cambiata. Il lungo viaggio crea aspettative ,idee, domande e paure riguardo ad una terra che, prima di quel momento, avevo solo immaginato.
Sono arrivata in Australia a marzo del 2013 con il mio primo Working Holiday Visa, il visto vacanza-lavoro che permette un anno di permanenza nella terra dei canguri. Visto che può essere rinnovato di un ulteriore anno purché si compiano 88 giorni di lavori manuali (specialmente nella famose “farm”, fattorie).
Dopo il primo mese trascorso a Perth, famosa per la sua natura incontaminata, ho constatato quanto l’australiano sia un accento veramente impegnativo. Altro che l’americano, l’australiano è quasi incomprensibile.
Nonostante lo slang che sembra escluderti da tante conversazion (almeno finché non ti sei abituato) gli australiani che che ho avuto modo di conoscere, sono persone assolutamente amichevoli, rilassati e solari.
La vita da backpacker (letteralmente, viaggiatore con lo zaino) si nutre di avventura e improvvisazione, ed è così che l’ho vissuta dopo aver acquistato una macchina (i costi sono relativamente bassi considerando la quantità di giovani che ne fa uso per spostarsi attraverso il continente): percorrendo tutta la costa ovest ho intrapreso un viaggio tra lande desolate, terre rosse selvagge, scogliere mozzafiato, incontri con canguri e animali di ogni specie, fermarsi in piccole contee nella quale vivono ancora i (pochi) aborigeni rimasti in Australia.
Senza aspettarmi nulla, e cercando di trovare una farm che mi accogliesse per lavorare e accumulare gli 88 giorni per il rinnovo del visto, mi sono fermata in una piccolissima cittadina ai confini del Western Australia, trovando dapprima lavoro in una farm in cui raccoglievo peperoncini, in seguito lavorando in una deliziosa caffetteria posta all’interno di una farm in cui io e altri backpackers raccoglievamo zucchine, e, raggiunti gli 88 giorni, lavorando in un ristorante.
La mia idea era quella di fermarmi per qualche settimana: ho vissuto a Carnarvon per sei mesi!
Ho vissuto in un ostello il primo mese e gli altri cinque in un delizioso campeggio dotato di bungalow e campers. Il bungalow era la mia casa (anzi nostra, visto che non ero sola) c’era tutto l’indispensabile in pochi metri quadrati..ed è un pò la metafora del mio viaggio australiano: non mi sono concessa chissà quale lusso o “sfizio”, ho lavorato tanto e questo mi ha permesso di viaggiare i mesi successivi di mettere da parte un gruzzoletto.
Avevamo poco in quella cittadina, ma quel poco era più che abbastanza.
Dopo aver conosciuto e condiviso qualche serta, falò e gita con parecchie persone nella contea, mi sono permessa di esporre le fotografie riguardanti il mio reportage di viaggio e riuscire a venderne qualcuna. Mi piace pensare che un pezzetto di me sia rimasto lì con loro.
Sei mesi indimenticabili: mesi splendidi, gioiosi, tormentati, ad ogni modo vissuti al massimo.
A settembre, zaino nuovamente in spalla e io e la mia compagna di viaggio ci siamo avventurate alla volta di Darwin, nel territorio del Nord, visitando ancora una volta l’outback australiano, e ammirando il Karijini, un parco nazionale tra i più belli in Australia, pieno di gole, sentieri di trekking, fiumi da percorrere, laghi, viste panoramiche, canyon: il parco che più di tutti mi ha lasciato senza parole.
L’intenzione era quella di arrivare a Darwin e concludere il primo Working Holiday, ma un’altra contea e altre conoscenze mi hanno rubato il cuore: e così a Kununurra, una cittadina situata nella regione del Kimberley, abbiamo trascorso un mese ospiti di una deliziosa famiglia proprietaria di una farm di mango e papaya.
Nel giro di pochi decenni l’Australia è passata dall’essere la terra remota in cui nessuno voleva trasferirsi al paese esotico perfetto per espatriare se si sta lasciando l’Italia, per un breve o lungo periodo, complici anche le famose paghe da capogiro e le tante opportunità lavorative e di vita.
Sono tornata dopo tre anni in Australia, vicino a Perth,sul mare, dove tutto era partito, approfittando dell’opportunità del secondo Working Holiday Visa e questa volta vivendomelo meno all’avventura; grazie ad alcuni contatti ho lavorato qualche mese in un museo, e per una come me che ha studiato arte questa è stata un’immensa fortuna, oltre che un’ulteriore opportunità di migliorare la lingua inglese.
Nel frattempo ho studiato inglese avanzato alla Kingston international College, condividendo giornate di studio con ragazzi giapponesi, cinesi, francesi e anche italiani (col quale era quasi impossibile comunicare in un’altra lingua!) e questo mi ha permesso di ottenere un buon livello di inglese oltre che ad ampliare le mie conoscenze in terra australiana.
Posso assicurare quanto l’Australia sia una terra dalle mille opportunità, dai paesaggi mozzafiato, dalle avventure e disavventure che ti accompagnano e accomunano ad altri viaggiatori.
Per concludere il mio racconto non posso che riprendere da dove l’ho iniziato, e quindi seduta sull’aereo(questa volta quello di ritorno), acceleratore, e già percepisco quanto magica fosse ma troppo lontana da tutto ció che per il mio cuore conta davvero.
Anche a me sarebbe piaciuto molto fare il tour dell’Australia
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